Trans Vogliosi: gennaio 2011

Avete mai fatto caso al fatto che per ognuno di noi, quasi sempre, le svolte importanti della vita coincidono con una stagione ben precisa?
Le mie, tutte a fine Autunno e per l'appunto proprio sul finire di quella stagione nel 96, Anna, la mia compagna di allora che faceva la ballerina a Gardaland, si prese una tremenda cotta per il collega figo di turno.
Dal momento che con me oltre che troia è sempre stata (a modo suo) onesta, una sera mi disse:
"Mi spiace, ma è successo, non ne posso fare a meno è come una droga. Sò che magari me ne pentirò, ma voglio andare fino in fondo e quindi abbiamo deciso io e Giovanni, di partire per due settimane e passare insieme le Feste.
Se puoi capiscimi e in qualche modo arrangiati".
Non faceva una grinza, dopotutto il nostro era un rapporto libero, ma piantarmi in asso proprio per Natale e Capodanno... era troppo anche per un rapporto libero.
Non potendo polverizzarle il sedere va pedate (le poteva sempre servire per soddisfare Giovannino), mandai giù e mi arrangiai... a modo mio.

Il 23 Dicembre ero sistemato in un 5 stelle di Bangkok, riposai un'intero giorno per riprendermi dal jet-leg, la sera della Vigilia ero a Pat-Pong, dove all'ingresso di Silom Road un enorme cartello in inglese avvisava che era proibito l'ingresso ai minori di 20 anni.
Sorrisi e m'inoltrai in quel dedalo di vicoli pieni di: "Go-Go Bar", sapevo cosa cercare per "arrangiarmi", un magnifico esemplare di ladyboy, come se ne vedono solo su internet, delle magnifiche ragazze... col pisello.
Nella festosa ressa delle stradine illuminate dai neon, fra il chiasso allegro della folla e la musica che usciva sparata dai locali, mi colpì un culetto fasciato da una minigonna di lamè rosso, talmente mini che terminava proprio dove finiscono le chiappe e cominciano le cosce.
Rapito dallo sculettio troiesco seguii la figura osservandola meglio, due magnifiche gambe terminanti in un paio di chanel rossi, elegantissimi, senza zeppa ma talmente alti da far impallidire Barbara d'Urso.
Logicamente c'era anche un sopra, vista da dietro però oltre ad una cascata di capelli setosi, lisci e neri come la notte si poteva vedere poco, quindi la raggiunsi e sfioratagli una spalla nuda mi presentai fermandola.
Si voltò, era stupenda.
Per un'attimo rimasi imbarazzato, lei capì e sorridendo m'invitò a sedere al tavolino di un bar, così nel mio inglese del cazzo fra un drink ed una sigaretta Ayko mi disse che stava per fare 20 anni (ne dimostrava sedici), mi trovava simpatico e accettava di venire al mio hotel, prima però voleva ballare e divertirsi un pò.
Salì sulla pedana ed iniziò una "lap" mozzafiato, usava quel palo
Dentro la mia patta si scatenò l'inferno e non resistendo più le feci capire che era proprio il momento di andare.
Scese di malavoglia, facendo il broncio... Dio quant'era bella!, le cinsi le spalle con un braccio e lei mi prese per un fianco, con quei tacchi rizzacazzi era alta come me, un metro e ottanta di lussuria con gli occhi a mandorla.
Preso un taxi al volo ci baciammo per tutto il tragitto e sempre baciandoci come pazzi entrammo in ascensore.
Giunti in camera Ayko volle che mi sdraiassi nudo sul letto, mentre lei, accesa la filodiffusione, al ritmo suadente di una melodia thailandese iniziò un strip che mi fece venire il cannone duro come l'acciaio krupp.
Si muoveva sinuosa ed eccitante, i piedi dentro quei chanel rossi mi ipnotizzavano, le lunghe gambe dai polpacci nervosi e le caviglie sottili sembravano giunchi nella brezza, non aveva seno e tutto il giovane corpo ondeggiava, uno spettacolo per gli occhi, un inno al sesso.
Lentamente rimase nuda, sui tacchi... col cazzo che puntava dritto l'ombelico:
Salì carponi sul letto come un magnifico felino predatore e si strusciò lungo tutto il mio corpo fino a congiungere nuovamente le sue labbra alle mie, il profumo che emanava mi stordì i sensi mentre la sua lingua guizzava danzando con la mia.
Ci accarezzavamo piano, gustando ogni attimo di quel gioco magnifico ed erotico, baci e carezze divennero sempre più insistenti, i nostri cazzi si sfregavano fa loro, arrivai a leccargli il culo sodo dalle chiappe perfettamente disegnate.
Ci disponemmo per un magnifico 69, mangiandoci i sessi fra gemiti e mugolii, leccandoci mordendo piano le cappelle gonfie e le aste turgide piene di vene pulsanti che sembrava volessero scoppiare.
Infine arrivò per entrambi un orgasmo liberatorio, intenso ed ognuno scaricò nella bocca dell'altro ciò che troppo a lungo aveva costretto nei testicoli.
Sfiniti giacemmo abbracciati stretti come due fidanzatini, Ayko si fece dolce come una gattina ed iniziò a coccolarmi sussurrandomi all'orecchio chissà quali delizie nel suo incomprensibile ma musicale idioma.
Poco dopo mi addormentai sognando Anna che litigava col suo ganzo, lui le riempiva la faccia di sberle fulminanti, ed ero felice come un bambino.

Quando mi svegliai Ayko era in bagno, stava facendo l'idromassaggio, spinsi la porta e mi fermai incantato a guardarla appoggiato allo stipite.
Uno splendore! immersa nella jacuzzi, fra la schiuma e l'acqua che ribolliva nascondendole il sesso, chiunque, me compreso (anche se avevo appena finito di succhiargli il cazzo), l'avrebbe scambiata per miss Thailandia in persona.
"Tu lava me plego?" cinguettò; m'infilai nella vasca e ci baciammo come se stessimo per morire, sentivo il mio uccello tornare duro mentre il suo già lo era e premeva contro la mia pancia.
La lavai tutta... con la lingua, facendole un "cappottino" di saliva, leccando ogni poro di quel corpo da favola.
Bagnati ci rotolammo sulla moquette della camera, la volevo, lei mi voleva e supino la presi, lei in ginocchio sopra di me, iniziò una danza col bacino talmente sensuale che sentivo il mio uccello farsi strada sempre di più dentro di lei.
Anche il suo cazzo durissimo ondeggiava seguendo il ritmo di quella danza pagana, cercavo di toccarlo ma non volle, dopo un pò senza nemmeno esserselo sfiorato esplose schizzandomi addosso tutto il piacere gemendo piano ma continuando quella danza sopra il mio uccello.
Alla vista di ciò me ne venni anch'io dentro lei urlando come un animale ferito, un orgasmo intenso, godevo da morire e pregavo durasse all'infinito.
Spossati uno accanto all'altro ci coccolammo felici, stavolta si addormentò prima di me, sentivo il respiro leggero, i bei lineamenti del viso si distesero nel sonno... sembrava una dea tant'era bella, poi chiusi gli occhi anch'io scivolando nel regno di morfeo.

Passai con Ayko la vacanza più bella della mia vita, giorni indimenticabili fra scopate memorabili alternate a visitare luoghi bellissimi, splendida anche come hostess e guida.
Una persona veramente rara, dolce e colta come una geisha, bellissima... insomma, da perderci la testa!
Ma tutti i bei sogni si sa, sono destinati a finire prima o dopo ed il mio finiva esattamente il 7 Gennaio come diceva la data sul biglietto aereo.
Devo dire che non avevo affatto voglia di svegliarmi, purtroppo ci pensò la Anna, ero in attesa d'imbarcarmi e fantasticavo con Ayko fra le braccia di rimanere li con lei, un sms mi riportò con i piedi per terra:
"Amore quando torni? Giovanni è un maledetto cafone, sono stati giorni di merda, pensa mi ha addirittura presa a sberle e l'ho piantato li dov'era. Sono stanca di stare qui a casa da sola ad aspettarti".
"Grazie Signore, dal più profondo del cuore... ora so che esisti" e spento il cellulare abbracciai Ayko davanti al cancello d'imbarco dell'aeroporto, baciandola come un marito bacerebbe la moglie prima di partire per un lungo viaggio